Il futuro chiama, Savignano risponde!

CRONACHE DELL' ORTO SINERGICO E CONDIVISO DI SAVIGNANO E DEI SUOI SOSTENITORI

A Savignano c'è un orto aperto a tutte le persone che hanno desiderio di riconquistare la propria autonomia alimenatare, mangiare cibi sani e naturali, sperimentare nuove tecniche orticole, imparare e costruire insieme un presente migliore.

Vi narrerò, in qualità di appasionato frequenatore, le cronache dell'Orto di Savignano.

E tu che fai lì seduta/o? Ti stiamo aspettando! Scendi in campo con noi!

lunedì, aprile 2

Bancale rimesso a nuovo

Nelle ultime tre settimane grazie ad un bel lavoro di squadra siamo riusciti a "rimettere a nuovo diversi bancali.
Il probrelma è che la terra si è compattata molto essendo fortemente argillosa. Così la radici fanno davvero fatica e i tempi di crescita di certe colture diventasno biblici.
In più le infestanti sul terreno appena mosso l'hanno fatta da padrone specialmente gramigna e la temuta e devastante potentilla sterilis o qualsiasi cosa sia la "falsa fragola" che ci fa dannare.
Questi ed altri fattori ci hanno portato ad avere una "crisi del secondo anno" riguardo all'orto sinergico. 
Ci domandiamo se siamo noi che non sappiamo o se è il sistema che ha i suoi limiti: i dubbi son tanti e le certezze poche!
Di certo il sistema dell'orto sinergico è "figo" e in grande auge in rete ma di esperienze sul lungo periodo ne ho trovate davvero poche o punte.
Quindi si va a braccio e a sensibilità propria. Di certo fino ad adesso l'orto sinergico ci ha portato via molto tempo, direi decisamente troppo in relazione alle produzioni troppo spesso scarse.
Non sono uno sprovveduto, ho studiato tutti i "testi sacri" che ho trovato e non ho gettato la spugna ma nemmeno mi voglio incaponire per partito preso su un sistema ma piuttosto voglio sperimentare ed andare a fondo senza pregiudizi nelle diverse tecniche per poi poter scegliere quella più naturale e meno faticosa!
Un dubbio riguarda la froma dei bancali. Anche se aumentano la superficie coltivata riesce difficile arrivare bene al centro e anche i declivi non sono facilmente lavorabili. L'acqua dell'irrgiazione con la terra come la nostra "scivola" e va a finire subito nei corridoi allagandoli. Non abbiano ancora individuato le varietà adatte a "lavorare" da sole la terra. Il controllo delle infestanti rappresenta un grave problema. Anche la semina sul terreno indurito sortisce scarsi effetti e questo obbliga a preferire i trapianti. 
I pareri all'interno del gruppo sono discordanti. Io alimento al dubbio e resto tra i possibilisti-ottimisti.
Di certo ne abbiamo fatti troppi di bancali ed errori!
Personalmente comincio a farmi l'idea che sia più utile, facile e produttivo il sistema della lasagna sopratutto se inserito in un più ampio progetto di raccolta e riutilizzo di tutti i materiali organici prodotti in casa, nell'orto e nel bosco (incluse le "deiezioni")! Non  vedo l'ora di sperimentare il Jean Pain, potrebbe essere la chiave di volta!

Intanto s'è rinmesso mano a più bancali possibili e si son fatti davvero belli!
Levata la vecchia paglia s'è ripulito dalle spontanee (lasciando il tarassaco) e siè mosso la terra con le palette per rompere la crosta superficiale. Poi s'è messo due o tre centimetri di un bellissimo terriccio maturo di letame di mulo misto a paglia e terra raccattato nel bosconel nel posto dove i muli sono stati d'estate. Poi ho rifatto l'impiando d'irrgiazione con i tubi morbidi e raddoppiando i giri così da bagnare prima ed in modo più omogeneo. Seminato insalate e cicorie varie in attesa dei trapianti.
Alla fine uno strato di paglia nuova et voilà:



bancale pulito e lavorato

aggiunta terriccio e raddoppio irrigazione

paglia a coprire